
Il nuovo PM Thai incontra il CEO di Tesla Elon Musk e gli Stati Uniti Chiefs in Investment Push
Il nuovo primo ministro della Thailandia ha incontrato il boss di Tesla, Elon Musk, e dirigenti di altre società tecnologiche e di investimento statunitensi, tra cui Google e Microsoft, nel tentativo di risollevare l'economia in difficoltà del Paese.
Srettha Thavisin, un ex magnate immobiliare entrato in carica il mese scorso, si è impegnato a risollevare le sorti finanziarie del regno, duramente colpite dal blocco del turismo durante la pandemia. Ha incontrato Musk a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, dove ha sottolineato l'impegno della Thailandia verso obiettivi di sviluppo sostenibile.
"Abbiamo avuto una buona conversazione sulla tecnologia @Tesla, @spaceX e @starlink", ha scritto Srettha su X, precedentemente Twitter, venerdì mattina. "Non vediamo l'ora di discutere ulteriormente".
La Thailandia è uno dei principali produttori di automobili del Sud-est asiatico e sta cercando di passare alla produzione di veicoli elettrici. Tradizionalmente gran parte della produzione è stata dominata dai produttori giapponesi, ma i produttori di veicoli elettrici cinesi si stanno muovendo.
Srettha ha anche pubblicato foto di incontri con dirigenti di Google e Microsoft e con il CEO della società di investimenti BlackRock, Larry Fink. "L'incontro mirava a possibili investimenti in Thailandia, in particolare a supporto dell'espansione degli investimenti e della produzione in Thailandia delle imprese legate all'energia pulita", ha scritto Srettha del suo incontro con Fink.
Le previsioni di crescita della Thailandia per quest'anno oscillano tra il 2,5 e il 3,5 percento, ma Srettha punta ad aumentare questa percentuale al 5 percento nei prossimi anni, dopo un periodo di stagnazione durato quasi un decennio di governo sostenuto dai militari.
La sua offensiva nei confronti dei dirigenti della tecnologia arriva in un momento in cui altri paesi della regione cercano di trarre profitto dagli investimenti statunitensi nelle tecnologie pulite e dal desiderio di Washington di diversificare, allontanandosi dall'eccessiva dipendenza dalla Cina per componenti e risorse chiave.
La scorsa settimana il Vietnam ha firmato un accordo con Washington che comprendeva accordi sui minerali delle terre rare e sui superconduttori, volti ad aiutare lo Stato comunista a rafforzare il suo ruolo nella filiera dell'alta tecnologia.
-------Questo articolo È in parte estratto da Reuters.